(Bastet, Periodo Tardo-Periodo Tolemaico, 664-30 B.C., Bronzo, © Foto del Metropolitan Museum of Art di New York)
Bastet è la dea gatto il cui nome inizialmente era (......), ma a partire dalla XXII dinastia fu definitivamente cambiato in Bastet (....) con l'aggiunta della -t(..) finale.
Tradotto da Stephen Quirke: "Quella dell'unguentario/Quella del vaso d'unguenti" perchè vi è il geroglifico che rappresenta il vaso di unguenti (...).
Venerata già nell'Antico Regno, era inizialmente la dea della guerra nel Basso Egitto.
Successivamente assunse le caratteristiche di una gatta mite e protettiva, dea della casa, dei gatti, delle donne, della fertilità e delle nascite.
Inizialmente era una dea leonessa del culto solare, ma in seguito con l'influenza greca divenne una dea lunare, identificata con Artemide, dea greca della luna.
Il centro del culto di Bastet era la città Par-Bastet chiamata Bubasti dai greci nel delta del Nilo.
Nelle Storie di Erodoto, lo storico parla di questa città e dei festeggiamenti in onore della dea con le processioni di barche sacre.
Inoltre in questo luogo è stata scoperta una necropoli di gatti mummificati e un tempio.
(Thoth, Periodo Tolemaico, 332-30 B.C., faience, © Foto del Metropolitan Museum of Art di New York)
In questa foto possiamo vedere una rappresentazione del Dio Thoth con corpo umano e testa di Ibis, infatti il Dio era associato principalmente ai due animali: ibis e babbuino.
é conosciuto come il dio della scrittura, della contabilità e di tutte le cose intellettuali.
(Ptah, Terzo Periodo Intermedio, ca. 1070-712 B.C., bronzo, foglia oro e vetro, © Foto del Metropolitan Museum of Art di New York)
In questa foto vediamo il Dio Ptah con i suoi classici dettagli iconografici: il copricapo aderente, la barba reale, il sudario e lo scettro composto dal simbolo Ankh (croce della vita), dallo Djed (pilastro della stabilità) e Was (il bastone del potere).
Ptah era il principale dio della città di Menfi, era considerato il dio creatore, il dio del sapere e della conoscenza, patrono degli artigiani.
I suoi epiteti sono principalmente: Signore del Basso Egitto, Maestro Artigiano, Signore della Verità e Signore del Cielo.
(Bes, Periodo Tardo-Periodo Tolemaico, IV-II secolo B.C., Bronzo, oro, elettroe rame, © Foto del Metropolitan Museum of Art di New York)
Questa statua nella foto sembra rappresentare il conosciuto Dio Bes, ma in realtà raffigura un certo dio Hor-Asha-Khet da come si legge nell'iscrizione sulla base.
Ad ogni modo, Bes, era il dio della musica e protettore del sonno ed era rappresentato come un nano con gambe arcuate, con piume e una coda.
Era patrono delle danzatricie e proteggeva le donne durante il parto e i neonati.
Nonostante fosse una divinità dell'antico Egitto, era adorato anche in Sardegna a partire dei Fenici e Punici, fino all'età romana, durante la quale collegato al culto della dea Iside, come guaritore e protettore contro la cattiva sorte.
Infatti sono state ritrovate numerose raffigurazioni sarde di questo dio nella forma di amuleti, figurine in terracotta e statue.